OTORINOLARINGOIATRIA FUNZIONALE
La salute non è solo uno stato auspicabile, ma un processo attivo!
Dr. Roth, Thomas
Indice
- Cosa significa l’ORL funzionale?
- Accertamenti e diagnosi
- Disturbi dell’udito e acufene (tinnito)
- Vertigini e disturbi di equilibrio
- Disturbi dell’olfatto (iposmia, anosmia, parosmia)
- Long-Covid
- Bocca, lingua, labbra e alito cattivo
- Bruciore di stomaco e reflusso
- Mal di gola e tonsillite
- Russamento e apnee notturne (OSAS)
- Rinite cronica, allergie ai pollini e agli acari della polvere
- Seni paranasali: sinusite cronica e/o ricorrente
- Polipi nasali (sinusite cronica con polipi)
- Digrignamento dei denti (bruxismo) e problemi alle articolazioni della mandibola
- Collo e colonna cervicale
- Instabilità del rachide cervicale
- Annotazione: stress ossidativo e nitrosativo – un’arma a doppio taglio…
Cosa significa l’ORL funzionale?
La medicina funzionale mira a sostenere i processi propri del corpo per mantenere la sana funzione dei singoli organi e promuovere i processi di guarigione in modo naturale.
L’otorinolaringoiatria funzionale da un lato valuta i disturbi e i sintomi secondo i classici accertamenti per escludere malattie gravi, dall’altro cerca le cause patogene che hanno portato ai rispettivi sintomi.
Ogni sintomo può essere inteso come un segnale d’allarme di una disfunzione dell’organo, che non è necessariamente causata dall’organo stesso, ma piuttosto è dovuta ad un disturbo metabolico. Questi disturbi sono causati principalmente da stress cronico di qualsiasi tipo (vedi medicina dello stress), stile di vita squilibrato, alimentazione non sana e carenze di micronutrienti.
Trattare il singolo sintomo porta solitamente solo ad un miglioramento temporaneo; tuttavia, il problema di fondo rimane. Quindi è solo questione di tempo prima che un nuovo sintomo si presenti nel corpo. È quindi consigliabile andare a fondo del sintomo.
I sintomi o i disturbi dell’organo possono quindi essere intesi come un tipo di disturbo nel metabolismo o di una parte dell’organismo, paragonabile a un virus nel computer che compromette o blocca determinate funzioni. Soprattutto in caso di disturbi cronici vale la pena indagare sull’“errore di sistema” e trattare la causa e non solo i sintomi.
La cellula stessa può essere “stressata” a causa della mancanza di sostanze vitali o di tossine ambientali. Dal punto di vista della biologia molecolare si parla di stress ossidativo e nitrosativo; ciò deriva dalla sovrapproduzione di specie radicaliche di ossigeno o azoto (ROS o RNS); ci sono numerose fonti per tale stress (vedi annotazione sotto). Questo stress ha innanzitutto una funzione protettiva; ma se dura a lungo e l’organismo non riesce a compensare, provoca danni cellulari: diverse funzioni metaboliche vengono inibite, il che porta ad una perdita di energia e carenza di ossigeno e, infine, a numerosi sintomi.
Il compito del corpo è garantire il funzionamento dei suoi organi e mantenerci in vita. Quando è ferito, il suo compito è guarire; non può fare ameno. Se è cronicamente stressato o viene ferito ripetutamente, si causa un’infiammazione cronica, che può colpire qualsiasi organo e può quindi spiegare molte malattie croniche.
Il seguente discorso mira a mostrare che alcune malattie otorinolaringoiatriche relativamente comuni sono causate da meccanismi biologici molecolari simili. Si tratta soprattutto di malattie croniche i cui trattamenti standard non sempre portano al successo desiderato o definitivo. Per raggiungere una salute a lungo termine è consigliabile tenere conto di questi aspetti e includerli nel concetto terapeutico.
Si tenta inoltre di costruire un ponte tra i concetti classici della terapia ORL convenzionale e le opzioni terapeutiche complementari: flora intestinale sana (digestione), i diversi processi metabolici (produzione di energia e rigenerazione), nonché la medicina dello stress, l’alimentazione e numerosi fattori ambientali sono di fondamentale importanza.
Questo approccio terapeutico multimodale, nel senso di un concetto olistico e orientato alla salute, rafforza il sistema immunitario, può alleviare numerosi disturbi e costituisce la base per una prevenzione efficace e un invecchiamento sano (longevità).
Accertamenti e diagnosi
La consultazione medica (anamnesi) e un questionario sanitario dettagliato forniscono solitamente le informazioni più importanti sulla possibile causa prinicpale dei sintomi.
Segue una visita medica specialistica, se necessaria con accertamenti specifici. L’obiettivo è escludere malattie organiche o gravi oppure individuarle e trattarle tempestivamente. Nei seguenti trattati la terapia ORL convenzionale non viene discussa in dettaglio; essa fa parte della consultazione specialistica.
A seconda della situazione si consiglia un’analisi generale del sangue, ma anche analisi specifiche (intracellulari), delle urine e della saliva per valutare la funzione del metabolismo e identificare eventuali punti deboli.
Disturbi dell’udito e acufene (tinnito)
I problemi di udito e i ronzii nelle orecchie (tinnito) dovrebbero essere valutati principalmente da uno specialista otorinolaringoiatra, anche per escludere malattie gravi.
I problemi dell’udito aumentano con l’età e sono spesso accompagnati da acufeni. Oltre alle numerose cause, come i fattori genetici, anche i fattori ambientali (soprattutto l’esposizione al rumore), le malattie croniche e i disturbi metabolici possono causare una progressiva perdita dell’udito; non per ultimo, i processi infiammatori cronici nel corpo e alcuni farmaci hanno un effetto dannoso sull’udito.
I nostri organi sensori necessitano di molta energia, che viene fornita dai mitocondri (= “batterie della cellula”). Molti fattori danneggiano il buon funzionamento dei mitocondri: tra questi ci sono le tossine ambientali, gli antibiotici, i conservanti, i pesticidi, la cattiva alimentazione e la mancanza di esercizio fisico. Nelle malattie sistemiche si trova spesso una certa forma di test dell’udito, che suggerisce un disturbo dei mitocondri (mitocondripatia secondaria).
L’acufene è un fenomeno acustico che può manifestarsi attraverso diverse qualità e intensità di rumore o suono. Le cause dell’acufene sono numerose. Una causa molto comune è lo stress acuto o cronico (vedi medicina dello stress). I problemi cronici della colonna cervicale (tensioni muscolari, ernie, ecc.) sono quasi sempre associati all’acufene e ad altri problemi all’orecchio. Inoltre, uno studio ha dimostrato che il 50% dei pazienti con acufene soffre di carenza di vitamina B12; le cause di una carenza di vitamina B12 aprono la discussione sulla (mal)nutrizione e/o sui disturbi del tratto digestivo. Infine, una correlazione con lo stress nitrosativo (vedi annotazione sotto) sembra assai probabile dal punto di vista clinico.
La valutazione dovrebbe includere tutte queste possibili cause e tenerne conto in un concetto terapeutico.
Vertigini e disturbi di equilibrio
L’organo vestibolare contiene i sensori dell’equilibrio e del movimento. Un disturbo di questi sensori porta a sintomi di vertigini e perdita di equilibrio. Tuttavia, l’equilibrio per sé dipende da ulteriori fattori: occhi, sensibilità dei piedi, massa muscolare, cervelletto, ecc.
Vertigini e problemi di equilibrio dovrebbero essere valutati da uno specialista otorinolaringoiatra. Oltre alle entità classiche come la vertigine posizionale, la malattia di Menière e la perdita acuta di equilibrio (neurite vestibolare, labirintite), esistono altre cause come malattie neurologiche, effetti collaterali di numerosi farmaci, alcol, malattie sistemiche, ecc. Sono da tenere in considerazione anche malattie psicotiche, fattori mentali, come stanchezza cronica, esaurimento o burnout. La colonna cervicale svolge un ruolo importante nell’equilibrio; di conseguenza, problemi della colonna cervicale, come ernie, alterazioni degenerative o instabilità (vedi sotto), sono molto spesso associati a vertigini e problemi di equilibrio.
In analogia all’udito, anche l’organo dell’equilibrio è soggetto a processi di invecchiamento. Questi sono accelerati dallo stress ossidativo e nitrosativo. Un eccessivo stress ossidativo o nitrosativo danneggia i mitocondri causando una disfunzione degli organi vestibolare, il che può portare a sintomi ricorrenti di vertigini, capogiri e perdita di equilibrio.
Il concetto terapeutico comprende la riduzione delle sostanze nocive (p.e. fumo), la gestione dello stress con sufficienti fasi di rigenerazione, la qualità del sonno, il cambiamente dell’alimentazione e l’integrazione di micronutrienti e antiossidanti. Questi ultimi portano ad una riduzione dello stress ossidativo.
Disturbi dell’olfatto (iposmia, anosmia, parosmia)
I disturbi dell’olfatto si presentano spesso in caso di problemi acuti o cronici dei seni paranasali e dovrebbero essere valutati da uno specialista otorinolaringoiatra.
Un sintomo chiave di Covid erano varie forme di disturbi dell’olfatto. Molti soffrivano di riduzione dell’olfatto (iposmia) o addirittura di perdita dell’olfatto (anosmia); alcuni percepivano gli odori in modo diverso (parosmia) o percepivano certi odori come un fetore disgustoso (cacosmia).
Tuttavia, le carenze di vitamine o minerali possono portare a problemi di olfatto, in particolare di vitamine del gruppo B e zinco.
Si raccomanda un’analisi specifica e un’integrazione delle sostanze vitali. Ci vuole tempo e pazienza; più a lungo durano i disturbi dell’olfatto, più difficile sarà il recupero dell’olfatto
Long-Covid
Dopo il Covid, alcuni pazienti hanno sofferto di vari sintomi cronici. Molte persone lamentano mancanza di energia, stanchezza e persino uno stato cronico di esaurimento.
Anche se i sintomi possono avere un impatto significativo sulla vita quotidiana del paziente, gli accertamenti e le analisi di laboratorio sono generalmente nella norma. Ecco perché è difficile trovare una terapia causale.
Dal punto di vista della medicina metabolica, alcuni disturbi possono essere spiegati con una disfunzione dei mitocondri, in quanto fanno fatica a produrre energia. I mitoconri sono particolarmente vulnerabili a tossine, antibiotici, antinfiammatori, metalli pesanti, carenze di micronutrienti, ecc. (vedi annotazione sotto).
Per valutare il loro funzionamento si consiglia un’analisi mirata del metabolismo energetico (medicina mitocondriale) e della neurobiologia (medicina dello stress).
Come trattamento raccomandiamo quindi una terapia micronutriente mirata a seconda dei risultati e del complesso dei sintomi; sono necessari a volte anche alcuni cambiamenti comportamentali per favorire la rigenerazione del corpo (soprattutto durante il sonno).
Il percorso terapeutico può essere lungo. Lo scopo di tutte le misure è ottimizzare il metabolismo e aumentare la produzione di energia del corpo, ma anche ristabilire l’equilibrio neurobiologico per avere più energia e gioia di vivere.
Bocca, lingua, labbra e alito cattivo
La cavità orale reagisce in modo molto sensibile ai cambiamenti del metabolismo. Numerose malattie sistemiche possono colpire le labbra, la lingua e le mucose orali. In quest’area si manifestano alcune carenze vitaminiche e minerali. Il rossore all’angolo delle labbra fa sospettare una carenza di zinco.
La lingua rispecchia il metabolismo. La sensazione di bruciore sulla lingua o nel cavo orale (sindrome della bocca urente, burning mouth) si manifesta spesso durante o dopo una situazione emotivamente stressante e si presenta più frequentemente negli stati d’animo depressivi; inoltre, alcuni farmaci possono peggiorare i sintomi.
Le afte spesso si presentano sotto stress e possono essere intesi come iperacidificazione del metabolismo. In quest’ottica è opportuno ristabilire un sano equilibrio acido-basico; la dieta dovrebbe essere adattata e sono da considerare delle cure di disacidificazione e di disintossicazione.
Quando si tratta di alitosi (alito cattivo), spesso si ritiene che la causa siano le tonsille; i cosiddetti calcoli tonsillari (tonsilloliti) hanno un cattivo odore, ma contribuiscono solo in minima parte all’alito cattivo. L’alitosi è causato essenzialmente dal metabolismo e dipende da numerosi fattori come stress, alimentazione cronicamente squilibrata, quantità di acqua, ecc.
Il nostro respiro dipende principalmente dai gas che espiriamo; questi sono causati da un lato dall’alimentazione, ma dall’altro anche dal metabolismo. In alcuni disturbi metabolici compaiono determinati gas (acetone, aldeidi, ossidi di azoto) che forniscono informazioni sulla malattia di base. L’alito cattivo può presentarsi durante digiuni e alcuni trattamenti disintossicanti, ma può anche essere un segno di iperacidità nell’organismo.
A scopo diagnostico è possibile eseguire un’analisi del gas respiratorio, che può indicare disturbi metabolici.
Consigliamo trattamenti mirati con l’obiettivo di riportare il metabolismo in un sano equilibrio.
Bruciore di stomaco e reflusso
I problemi di bruciore di stomaco e di reflusso sono quasi diventati una malattia comune. L’origine risiede spesso in una flora intestinale disturbata (disbiosi). Le cause sono numerose e la dieta gioca un ruolo cruciale.
In caso di disturbi cronici è consigliata una visita specialistica per escludere malattie gravi; dovrebbero essere consultati anche gli esperti di nutrizione per escludere intolleranze alimentari primarie o secondarie.
Il tratto digestivo è diviso in diverse sezioni, ciascuna con uno specifico livello di pH: bocca (leggermente alcalino), stomaco (acido), intestino tenue (alcalino) e intestino crasso (leggermente acido). Se il valore del pH viene alterato, vi è un elevato rischio di indigestione con malnutrizione e le ben note conseguenze a lungo termine.
La digestione inizia in bocca. Mangiare troppo velocemente e non avere abbastanza saliva hanno un effetto negativo sulla digestione. Una quantità insufficiente di acido nello stomaco rallenta la peristalsi, facendo sì che il cibo rimanga nello stesso posto per troppo tempo; di conseguenza, i componenti del cibo iniziano a fermentare nell’intestino, provocando flatulenza e disgregando la flora intestinale (vedi microbioma).
Il bruciore di stomaco è causato dall’aumento degli acidi biliari. Anche lo stress gioca un ruolo importante, che può scatenare la cosiddetta gastrite da stress e persino ulcere allo stomaco. I farmaci antiacidi riducono la sensazione di bruciore allo stomaco, ma favoriscono il circolo vizioso appena descritto; aumentano anche il fabbisogno di vitamine e minerali. Se gli antiacidi vengono assunti per troppo tempo, possono causare una carenza di sostanze vitali come zinco, magnesio, ferro e vitamina B12, con conseguenze a lungo termine potenzialmente gravi. Pertanto, gli antiacidi non dovrebbero essere assunti per troppo tempo, ma i disturbi gastrointestinali dovrebbero essere trattati in modo causale.
La causa del reflusso risiede nell’aumentata sintesi di monossido di azoto (vedi annotazione sotto). In alcuni casi, il reflusso può causare un’irritazione alla gola.
Come terapia causale sono molto efficaci la terapia mirata con micronutrienti, delle cure intestinali e il cambiamento dell’alimentazione; non per ultimo è importante la gestione dello stress.
Asse intestino-cervello e nervo vago:
Quando si tratta di problemi gastrointestinali, è necessario tenere conto dell’asse intestino-cervello. C’è molta letteratura a riguardo. L’elemento centrale di collegamento tra il cervello e lo stomaco rispettivamento l’intestino è il nervo vago: invia segnali in entrambe le direzioni, cioè i problemi gastrointestinali cronici sono strettamente legati agli sbalzi d’umore (compresa la depressione); al contrario, lo stress acuto e cronico sono spesso associati a problemi intestinali (vedi sindrome dell’intestino irritabile).
Tra l’altro il nervo vago è responsabile per i processi rigenerativi nel corpo; se non è sufficientemente attivato, un recupero efficace non è possibile. Esistono numerose tecniche di respirazione o meditazione per la sua attivazione. È importante anche l’attività sportiva o fisica regolare; tuttavia, non dovrebbe essere effettuato in modo troppo intenso e non la sera.
Mal di gola e tonsillite
Mal di gola e tonsilliti ricorrenti dovrebbero essere valutati da uno specialista otorinolaringoiatra. Tuttavia, il mal di gola non è sempre causato dall’infiammazione delle tonsille (tonsillite).
Le mucose della gola sono molto sensibili; fanno parte del nostro sistema immunitario e della nostra difesa immunitaria. Reagiscono di conseguenza a fattori che hanno un effetto negativo sul sistema immunitario.
Questi includono disturbi digestivi, allergie, fumo, stress, tossine ambientali, vapori e gas di vario tipo, problemi cronici ai seni paranasali e disturbi della respirazione nasale, effetti collaterali di alcuni farmaci, ecc. e, non per ultimo, carenze di vitamine e minerali. Inoltre, la mancanza di esercizio fisico e una dieta troppo ricca di zuccheri e/o carboidrati (soprattutto nei bambini) hanno un impatto negativo sul nostro sistema immunitario, con conseguenze di ogni genere.
In rari casi, il mal di gola può essere influenzato dai sintomi del reflusso (vedi sopra). Sono da considerare anche la possibilità di problemi alla colonna cervicale e tensioni al collo che si irradiano alla gola e alla laringe; la tensione muscolare può causare la sensazione di un nodo alla gola (sensazione di globo) con mal di gola o difficoltà a deglutire.
Prima di prendere in considerazione una tonsillectomia, queste cause dovrebbero essere prese in considerazione nella valutazione.
Russamento e apnee notturne (OSAS)
Il russamento ha varie cause. La respirazione nasale o l’ostruzione della respirazione nasale sono di fondamentale importanza. Ma anche il tono della muscolatura orofaringea gioca un ruolo cruciale che non è da sottovalutare (lingua, pavimento della bocca, faringe); questo a sua volta è influenzato dall’alimentazione (soprattutto dall’alcol la sera), dallo stress (cronico), da fattori metabolici e dal sistema nervoso centrale. Ultimo ma non meno importante, l’età e il peso corporeo hanno un’influenza importante.
Se i muscoli si rilassano o la gola “collassa”, ciò porta a pause nella respirazione. Alcune pause nella respirazione all’ora sono normali. Se queste interruzioni aumentano in durata e frequenza, si rischia una riduzione dell’ossigeno nel sangue e quindi dell’ipossia nel cervello e in altri organi. Questa è chiamata sindrome dell’apnea ostruttive del sonno. La conseguenza è uno stress metabolico, che porta ad un mancato recupero notturno e quindi a stanchezza diurna, difficoltà di concentrazione, cambiamenti di umore, ecc.
La valutazione della situazione dovrebbe essere effettuata su base interdisciplinare. Il medico ORL valuta la respirazione nasale e l’anatomia della faringe e della gola.
Dal punto di vista specialistico si propongono le seguenti opzioni terapeutiche: correzione del setto nasale, rimozione delle tonsille (eventualmente con plastica faringea (UPPP)), ferula o maschera respiratoria notturna (cPAP). È auspicabile un peso corporeo che rientri nella norma; infine dovrebbero essere inclusi gli aspetti metabolici (vedi sotto).
Poiché sono coinvolti diversi fattori, una terapia efficace consiste in una combinazione delle diverse opzioni terapeutiche.
Dal punto di vista della medicina mitocondriale (medicina metabolica), si presuppone che la sindrome dell’apnea sia causata da una massiccia carenza di energia centrale. Questa mancanza di energia nel cervello porta a un sonno simile ad un’anestesia totale. Ciò provoca il rilassamento dei muscoli e il collasso della faringe. In misura minore, questo vale anche per il russamento.
Pertanto il fulcro del concetto terapeutico è la produzione di energia nei muscoli e nel cervello (vedi Energia e vitalità), che può essere raggiunta attraverso l’ottimizzazione del metabolismo.
Oltre alla terapia con micronutrienti, la dieta deve essere gradualmente modificata; il peso dovrebbe rientrare nella norma. Inoltre, a seconda della condizione, si consiglia una valutazione dal punto di vista della medicina dello stress per riequilibrare una possibile disregolazione della neurobiologia centrale.
Rinite cronica, allergie ai pollini e agli acari della polvere
Il naso è un organo con varie funzioni: respirazione, umidificazione, olfatto e difesa immunitaria. Può essere visto come un filtro delle nostre vie aeree. Le mucose nasali fanno parte del nostro sistema immunitario e reagiscono a diversi fattori che influenzano il sistema immunitario (vedi sopra).
L’ostruzione della respirazione nasale può essere causata sia dal gonfiore delle mucose (come durante il raffreddore) sia dal punto di vista anatomico con passaggi nasali stretti o deviazione del setto nasale. Questo dovrebbe essere valutato dallo specialista ORL.
La sensazione di raffreddore cronico è spesso causata dall’irritazione delle mucose. Ciò porta ad un aumento della produzione di muco, che scende in retrofaringe e può favorire l’infiammazione in gola; molte persone lamentano anche la sensazione di intasamento.
La causa sono spesso le cosiddette allergie ai pollini o alla polvere. Tuttavia, anche un maggiore inquinamento, il fumo o l’esposizione a gas tossici, vapori, vernici, ecc. portano alla rinite cronica con sintomi simili a un’allergia.
Lo sport o lo stress cronico influiscono sull’attività delle mucose nasali (adrenalina). Non per ultimo, l’alimentazione e la salute intestinale hanno un’effetto sulle mucose: una dieta troppo ricca di zuccheri e/o carboidrati ha un effetto negativo; a volte si percepisce anche un legame con i latticini. In rari casi, la malattia da reflusso può avere un impatto negativo sulle mucose nasale. Riassumendo, oltre alle cause anatomiche, numerosi fattori influenzano le nostre mucose nasali.
I raffreddori cronici possono favorire diverse malattie; questi includono l’otite media (di solito nell’infanzia), la tonsillite, la sinusite (vedi sotto) e problemi ai bronchi e polmoni. È quindi consigliabile da un lato prendersi cura delle mucose nasali e ridurre la quantità di sostanze inquinanti, dall’altro ottimizzare tutti i fattori citati per rafforzare al meglio il sistema immunitario. Non è raro che i sintomi allergici rispondano molto bene alla terapia con micronutrienti e antiossidanti.
Tabagismo:
Il fumo irrita le mucose, provocando infiammazioni e produzione di muco denso. Il fumo favorisce lo stress ossidativo e nitrosativo sulle mucose; ciò tende a portare all’eosinofilia e può contribuire allo sviluppo di sinusite cronica e persino di polipi nasali.
In generale, il fumo consuma ulteriori micronutrienti (vitamine e minerali), il chè può portare a lungo termine a numerose malattie croniche; la correlazione tra fumo e tumori maligni è ben nota. Quest’ultimo riguarda soprattutto la gola e la laringe, la vescica, l’intestino e i polmoni, ma difficilmente le mucose nasali.
Seni paranasali: sinusite cronica e/o ricorrente
Se il naso o i seni paranasali sono scarsamente ventilati (ad esempio a causa di una deviazione del setto o di passaggi strette nei seni paranasali), possono presentaris più frequentemente infiammazioni ricorrenti. Anche un certo tipo di mal di testa cronico o recidivante si può spiegare a volte in questo contesto, e quindi si consiglia una valutazione rinologica approfondita presso lo specialista otorinolaringoiatra. A seconda dei risultati, può essere preso in considerazione un intervento chirurgico al setto nasale e/o ai seni paranasali da parte di un chirurgo esperto.
Tuttavia, ci sono numerose altre cause che possono portare a sinusite cronica o ricorrente. In linea di principio viviamo in una sorta di simbiosi con batteri, funghi e virus. Senza entrare ulteriormente nei dettagli, un’infezione può quindi essere considerata un segno di deficienza immunitaria.
Altre cause di infezioni croniche dei seni paranasali includono fattori ambientali come il polline, che di solito si presenta stagionalmente, gli acari della polvere, le polveri sottili (soprattutto nelle città e nelle aree industriali). Il fumo (ma anche la cocaina) provoca irritazioni alle mucose.
È noto che le situazioni di stress cronico hanno un impatto negativo sul sistema immunitario e possono quindi scatenare o peggiorare problemi ai seni paranasali.
Anche se si sta valutando un’operazione o è già stata effettuata, è necessario prestare attenzione a ridurre il più possibile gli inquinanti e le tossine ambientali e a rafforzare al meglio il sistema immunitario.
Sono da considerare i seguenti approcci terapeutici: alimentazione, micronutrienti, esercizio fisico, controllo del peso, gestione dello stress, igiene del sonno, ecc.
Polipi nasali (sinusite cronica con polipi)
I polipi nasali di solito si sviluppano a seguito di sinusite cronica (vedi sopra). I fattori che provocano lo sviluppo dei polipi nasali non sono chiari. In letteratura vengono discussi vari fattori biologici molecolari.
Le opzioni terapeutiche possibili sono cortisone in compresse o con spray nasali, la chirurgia endoscopica ai seni paranasali e/o immunoterapeutiche; quest’ultimo sembra avere molto successo, anche se non sempre.
Molti pazienti con polipi presentano un aumento degli eosinofili e un aumento del contenuto di monossido di azoto (NO) nell’aria che respirano (FeNO). Dal punto di vista della biologia molecolare, quest’ultimo può essere interpretato come un segno di stress nitrosativo nell’organismo (vedi annotazione sotto).
A nostro avviso, solo un concetto di terapia olistica è promettente per i polipi nasali. Oltre alla rimozione chirurgica dei polipi (chirurgia dei seni paranasali) e alla terapia farmacologica con cortisone (in compresse o con spray nasali), devono essere previsti anche i seguenti approcci terapeutici: cura nasale costante e la migliore riduzione possibile degli inquinanti, alimentazione chetogenica e/o una dieta LOGI, gestione dello stress, igiene del sonno ed esercizio fisico; ana combinazione specifica con micronutrienti e antiossidanti ha mostrato effetti molto positivi con un numero significativamente inferiore di recidive.
Digrignamento dei denti (bruxismo) e problemi alle articolazioni della mandibola
I problemi alle articolazioni della manibola (articolazione temporo-mandibolare) sono spesso accompagnati da dolore all’orecchio, che non di rado viene diagnosticato erroneamente come un’infezione dell’orecchio medio. La causa è solitamente la tensione dei muscoli masticatori, che può essere messa in correlazione con il digrignamento dei denti o dei problemi alle cervicali. Il digrignamento dei denti è spesso dovuto allo stress acuto o cronico, secondo il motto “avere grinta” o di “tenere duro”. Tuttavia esiste anche una stretta correlazione con i disturbi della colonna cervicale (vedi sotto). L’alimentazione morbidi, degli antinfiammatori o delle infiltrazioni con Botox possono alleviare temporaneamente i sintomi. Quest’ultimo porta ad una riduzione della tensione muscolare e quindi anche ad una riduzione del dolore; l’effetto dura in media 4-6 mesi. Non sempre i costi vengono rimborsati dalla cassa malati. Inoltre, la terapia con micronutrienti può migliorare il metabolismo del muscolo e quindi portare al rilassamento muscolare e mentale. A seconda della situazione stressante si consiglia un’analisi dello stress (vedi medicina dello stress) con raccomandazioni per la gestione dello stress ed eventualmente terapia comportamentale.
Collo e colonna cervicale
Il dolore al collo è uno dei disturbi più diffusi tra la popolazione. Ci sono molte cause inerente a questa problematica che si trova in aumento:
- Postura scorretta, posizione seduta non fisiologica
- Stress mentale ed emotivo
- Numerose malattie sistemiche e disturbi metabolici
- Una dieta squilibrata (troppo ricca di carboidrati) e carenze di micronutrienti possono contribuire all’iperacidificazione dei muscoli e quindi alla tensione del collo.
- Alterazioni degenerative delle vertebre cervicali ed ernie del disco
- Incidenti di qualsiasi tipo possono portare a stiramenti eccessivi e lesioni alla colonna cervicale con tensione e dolore cronici.
La tensione del collo e i problemi della colonna cervicale si manifestano spesso nella sfera ORL attraverso vari sintomi: ronzio nelle orecchie (tinnito), dolore intermittente all’orecchio o pressione nell’orecchio, perdita dell’udito, vertigini o disturbi dell’equilibrio; sensazione di globo, mal di gola.
Se l’otorinolaringoiatra e altri specialisti hanno escluso cause organiche o curabili, è indicato il trattamento della colonna cervicale: alleviare la tensione con fisioterapia o chiropratica; dovrebbero essere presi in considerazione anche i seguenti aspetti: postura sana e fisiologica, qualità del sonno per una rigenerazione sufficiente (ad esempio: i dischi intervertebrali si rigenerano e si idratano di notte!), aggiustamento della dieta, integrazione con micronutrienti, gestione dello stress ed equilibrio tra lavoro e vita privata.
Instabilità del rachide cervicale
Incidenti ripetuti, lesioni cerebrali traumatiche con o senza commozione cerebrale, soprattutto tamponamenti, ma a volte anche cadute “banali”, possono causare stiramenti o microlesioni alle articolazioni vertebrali, che spesso non vengono scoperte. Anche le forze laterali non sono da sottovalutare. Nei casi più gravi, può portare all’instabilità della colonna cervicale (sublussazione atlanto-assiale). A seconda del grado della lesione, le persone colpite possono ritrovarsi in una serie di malattie consecutive.
L’instabilità della colonna cervicale è associata a numerosi problemi. La qualità della vita delle persone colpite è significativamente ridotta nel tempo; spesso porta alla perdita del lavoro o addirittura all’incapacità di lavorare.
Poiché la tensione del collo è una malattia diffusa, non sempre le viene prestata l’attenzione che merita; oppure ricevono poca attenzione se sono presenti ferite più “importanti” o altre malattie più gravi. Infine, i diversi specialisti coinvolti spesso trattano solo i sintomi. La causa principale dei sintomi di solito rimane poco chiara, motivo per cui la terapia rimane orientata ai sintomi, e non alla causa primaria. Sarebbe auspicabile una terapia olistica.
Anche se i sintomi sono di diversa tipologia e gravità, esistono meccanismi patofisiologici che possono spiegare tutti questi sintomi dal punto di vista biologico molecolare; senza entrare troppo nei dettagli, la causa principale è l’irritazione di vari nervi cranici e un disturbo del sistema nervoso autonomo (attività simpatica); insomma: troppa adrenalina in corpo.
Ciò porta a numerose disregolazioni negli organi, anche a causa di una ridotta capacità di rigenerarsi dovuto ad un sonno disturbato. La disregolazione del sistema nervoso autonomo (troppa adrenalina) è veleno per il corpo.
Nella sfera ORL i sintomi sono spesso simili a quelli della tensione muscolari al collo o alle cervicali: ronzio nelle orecchie (tinnito), dolore intermittente o pressione nell’orecchio, perdita dell’udito, vertigini o disturbi dell’equilibrio; sensazione di globo, mal di gola. Spesso vengono segnalati anche disturbi della deglutizione. A causa del disturbo della regolazione neurovegetativa, nel tempo possono manifestarsi ulteriori sintomi: rinite cronica o addirittura sinusite cronica e persino polipi nasali; gli attacchi di starnuto vengono spesso segnalati dopo il contatto con polvere o sostanze inquinanti.
Le persone con instabilità al rachide cervicale accusano spesso diversi disturbi. L’elenco dei sintomi è lungo e può colpire qualsiasi organo. Di seguito è riportata solo una selezione:
Disturbi dell’acuità visiva (zanzare volanti), sensibilità alla luce (fotofobia), sensibilità al rumore (fonofobia), limitazioni del campo visivo, mal di testa, emicranie, difficoltà di concentrazione e di memoria, aumento dell’affaticamento, intorpidimento delle estremità o del viso, alterazioni della pelle, unghie fragili con solchi longitudinali o trasversali, fluttuazioni poco chiare della pressione sanguigna, battito cardiaco accelerato e sudorazione (soprattutto di notte), sindrome dell’intestino irritabile o stomaco gonfio.
Non appena si manifestano paure o altri sintomi psicomentali, si apre la porta per una diagnosi psichiatrica.
Oggettivare i sintomi e interpretare correttamente i risultati è estremamente impegnativo; se è presente un reperto, viene spesso attribuito a un’altra malattia o a una possibile sindrome. Si pensa subito a un disturbo psicologico o psicosomatico. Quanto più i sintomi progrediscono gradualmente e a lungo, tanto meno è probabile che vengano collegati agli incidenti (spesso anche diversi traumi minori); solo poci pensano alla possibilità di una colonna cervicale instabile.
Poiché i sintomi non mostrano alcun segno organico o lo presentano solo in modo lieve, le persone colpite vengono etichettate come pazienti psichiatrici. Anche se i reperti patologici nella zona delle vertebre cervicali sono rilevabili, spesso vengono classificati come irrilevanti. È del tutto comprensibile che i cambiamenti psicologici (depressione, frustrazione, ecc.) avvengano a causa di disturbi cronici (dolore, vertigini, ecc.).
Inoltre, le persone colpite cercano di descrivere in modo plastico i loro sintomi senza essere ascoltati dal medico; perché? Gli esami medici, comprese le immagini, hanno rivelato risultati normali. La domanda importante da porrsi, è come sono stati interpretati i risultati e cosa dovrebbe (inoltre) essere misurato in questi casi?
Per trattare la colonna cervicale instabile è necessario stabilire un concetto di terapia multimodale. Comprende i seguenti aspetti:
- Trattamento e stabilizzazione del rachide cervicale
- Comportamento durante il giorno
- Nutrizione
- Terapia con micronutrienti
- Qualità del sonno
- Coaching, terapia comportamentale e/o psicoterapia
Annotazione: stress ossidativo e nitrosativo – un’arma a doppio taglio…
La formazione dei radicali liberi fa parte di alcuni processi del metabolismo: produzione di energia, difesa immunitaria, processi di disintossicazione e rigenerazione. Il nostro organismo ne ha bisogno e un corpo sano è in grado di gestirli bene. Tuttavia, se l’equilibrio viene disturbato, prima o poi i sintomi appariranno.
I radicali dell’ossigeno (p.e. il radicale idrossile = OH) hanno una funzione importante nella respirazione cellulare (= produzione di energia nella cellula). Inoltre, questi radicali ossidativi sono importanti per le reazioni vegetative, immunologiche e biochimiche nel corpo.
Anche i radicali dell’azoto (p.e. ossido nitrico = NO) svolgono funzioni importanti per il metabolismo e il nostro sistema immunitario. L’ossido nitrico ha effetti vasodilatatori e antibatterici; ad esempio, le mucse del naso fungono da barriera batterica e producono molto ossido nitrico.
Se c’è un eccesso costante di radicali liberi (vedi sotto), si sviluppa un effetto tossico. I radicali poi provocano disturbi funzionali nella cellula e possono danneggiarla a lungo termine; questo può colpire qualsiasi organo del corpo.
In particolare l’ossido nitrico blocca la respirazione cellulare (nei mitocondri) e quindi la produzione di energia. Vengono inoltre inibiti i processi di disintossicazione; particolarmente colpiti sono gli enzimi che richiedono metalli (zinco, rame, manganese, ecc.) come cofattori. A seconda di dove ha avuto inizio il disturbo, si manifestano sintomi diversi o risultano valori patologici negli esami di laboratorio. Le malattie polmonari croniche, l’asma, i polipi nasali e anche il bruciore di stomaco sono (quasi) sempre associati ad un elevato valore di ossido nitrico.
Oltre alla terapia con micronutrienti, l’ossigeno può parzialmente impedire questa inibizione (ossido nitrico -> metalli); quindi, una terapia ossidativa (ossigenoterapia) può essere indicata per alcune malattie.
Inoltre, la formazione dei radicali dell’ossigeno dipende dal pH: più l’ambiente è acido, più si formano radicali liberi. Ecco perché un sano equilibrio acido-base è estremamente importante. Nell’ambiente acido si formano ulteriori specie reattive dell’ossigeno (ROS) che insieme ai radicali di azoto (NO) formano il perossinitrito (ONOO). E allora diventa particolarmente pericoloso per il nostro metabolismo e per la nostra salute! Questo perché può scatenarsi una tempesta di fattori infiammatori (citochine) che porta ad un’infiammazione diffusa in vari organi. Questo è l’inizio delle malattie sistemiche croniche. Detto ciò, si consiglia quindi interpretare ogni sintomo in un concetto complessivo.
Cause dello stress ossidativo e nitrosativo
È tutta una questione di equilibrio! Oltre ai processi fisici naturali, la formazione dei radicali dell’ossigeno (OH) e dell’ossido nitrico (NO) è stimolata da numerosi fattori: da un lato dalla carenza di micronutrienti, dall’altro da molti fattori ambientali e del nostro stile di vita moderno :
- Tossine ambientali: pesticidi, erbicidi, fungicidi, solventi vari, tossine industriali, nanoparticelle, ecc.
- Metalli pesanti (alluminio, amalgama, ecc.)
- Stress mentale ed emotivo cronico
- Stress fisico (p.e. sport agonistico/eccessivo)
- Dieta povera di vitamine
- Dieta vegetariana
- Alimenti ricchi di nitrati (verdure a foglia verde, insaccati, cibo in scatola, grigliate, ecc.)
- Infiammazioni, infezioni, vaccinazioni
- Mancanza di ossigeno
- Fumo, alcol, droghe
- Numerosi farmaci (la lista è lunga)
- Radiazioni elettromagnetiche (WiFi, 4G, 5G, LED, ecc.)
- Radioterapia oncologica
- Fattori genetici e invecchiamento
La costante esposizione alle radiazioni delle onde elettromagnetiche non è da sottovalutare perché queste inibiscono alcuni processi di disintossicazione e possono anche favorire lo sviluppo di malattie maligne. Anche l’inquinamento cronico causato da numerose tossine ambientali è devastante a lungo termine. Siamo tutti inevitabilmente esposti a questi due fattori. In combinazione con una dieta squilibrata, stress cronico e carenza di sostanze vitali, il metabolismo diventa facilmente vulnerabile a malattie croniche.
In generale, quindi, la nostra attenzione dovrebbe dare la priorità alla prevenzione. La prevenzione mira a mantenere la salute ed è un processo attivo a ripetizione.
Se ci sono disturbi, lo scopo della terapia dovrebbe essere quello di ristabilire l’equilibrio naturale; gli argomenti terapeutici principali sono: la riduzione delle sostanze inquinanti, la gestione dello stress, la vera alimentazione sana e la terapia con micronutrienti. Senza una quantità sufficiente di sostanze vitali, il corpo non può eseguire i necessari processi di disintossicazione.